Mi capita di ricevere commenti e considerazioni (chiamiamoli così) riguardo a due questioni:
1) perché doversi iscrivere a una escursione con un modulo da firmare e lasciando i propri dati personali? non basta presentarsi, pagare e partire?
2) perché dover pagare 15-30 euro per fare un’escursione quando iscrivendosi al CAI o altre associazioni si paga una quota annuale (anche di soli 10 euro) e si fanno tutte le escursioni che si vogliono?
Ebbene voglio rispondere a queste due domande, sperando di essere esaustivo e che si comprendano le mie risposte in modo da non dover rispondere più volte allo stesso modo:
1) iscriversi a una escursione compilando un modulo di iscrizione e apponendo le firme ove richiesto è NECESSARIO per questi motivi:
- essere coperti dall’assicurazione RC verso terzi della Guida
- i dati personali servono per emettere la regolare fattura (chi non ve li chiede e non vi rilascia la fattura prendendo i soldi “brevi manu” è un evasore fiscale e non rispetta la legge, che sia chiaro…)
- la e-mail e il telefono servono per contattarvi per eventuali aggiornamenti nei giorni precedenti (anche via SMS) come conferma o annullamento dell’escursione in base al meteo o per chiamarvi in caso di vostro ritardo all’appuntamento o interruzioni stradali o problemi di parcheggio nel punto di ritrovo, dunque a vostro vantaggio
- mettervi a conoscenza dell’informativa sulla privacy obbligatoria per legge e, nello specifico momento, relativa anche all’emergenza da Coronavirus
- rilasciare la vostra autorizzazione, o meno, all’utilizzo di eventuali fotografie fatte dalla Guida durante l’escursione
- accettare le clausole e regolamento dell’escursione in modo da non dover subire un generico “ma io non lo sapevo o non lo avevo capito” relativo a situazioni che si possono creare
- informarvi sul tipo di escursione, tempi, lunghezza, difficoltà, fatica e dotazioni richieste per effettuarla con tutti i dettagli in modo da evitare situazioni del tipo “non sapevo fosse così lunga e faticosa o speravo fosse più lunga o credevo che bastassero le scarpe da tennis o non sapevo dovessi portare l’acqua e qualcosa da mangiare, la felpa la giacca a vento, il cappellino, i guanti, i pantaloni lunghi ecc….”
Dunque spero che la necessità di compilare il modulo di iscrizione sia chiara.
2) capisco che pagare 15 o 20 o anche 30 euro per fare un’escursione possa sembrare tanto, ma la quota di partecipazione comprende:
- l’assicurazione RC verso terzi
- il tempo impiegato per progettare l’escursione (a questo proposito vedere le immagini qui sotto che riguardano aspetti della progettazione che la persona accompagnata non vede ma che richiedono ore di lavoro per non lasciare niente al caso…)
- il tempo impiegato per svolgere i sopralluoghi prima dell’escursione
- il tempo impiegato per scrivere la scheda dettagliata con tutte le informazioni dettagliate (comprese cartine e descrizioni per raggiungere il posto, coordinate GPS, Google map…) che difficilmente altre persone realizzano limitandosi a scrivere luogo e orario di ritrovo, paghi e via…
- il tempo impiegato (ore e ore!) per promuovere le escursioni per poi magari trovarsi solo 3 partecipanti e effettuare comunque l’escursione e le attività previste per rispetto loro e della loro voglia di Natura
- le attività naturalistiche effettuate
- i materiali per le attività naturalistiche
- le stampe a colori delle schede delle attività naturalistiche proposte e che rimangono ai partecipanti
- la responsabilità che mi assumo come guida a portare le persone in escursione
- nonché la professionalità come guida e le competenze naturalistiche ed escursionistiche, anche a seguito di 6 mesi di corso Aigae (300 ore di formazione e circa 1500 euro spesi) accompagnati da una persona, io, con sulle spalle 30 anni di esperienza di escursionismo su Alpi e Dolomiti e più di una dozzina di libri di escursionismo scritti.
Capisco che si possa reputare l’importo eccessivo, ma io non porto in escursione 20 persone a 5 euro a testa, sarebbe un azzardo dal punto di vista della sicurezza, preferisco avere massimo 10 persone (e sono già tante) da seguire con la dovuta attenzione che ognuna merita, sia durante l’escursione che le attività naturalistiche che propongo.
Si può non essere d’accordo e si ha il diritto di esprimerlo, ma invito a tenere presente tutto questo. Se si va con una guida alpina a salire una cima, sicuramente di impegno ben maggiore, si pagano anche 250 euro a testa ed è giusto che sia così vista la competenza e la responsabilità di una guida alpina. Per cui prima non resta che fare una scelta: se si sceglie di andare in escursione con una guida, di qualsiasi tipo, si accetta l’importo da pagare e le condizioni per l’escursione, altrimenti si sceglie di andare da soli, se si è in grado di farlo.
Esempio di programmazione di un’escursione a seguito di ore di progettazione sulla carta, sopralluoghi, verifiche sul posto e ideazione di interventi e attività da svolgere:
Sicuro della comprensione di chi mi segue auguro buone escursioni a tutti.
Roberto Ciri – Guida Ambientale Escursionistica Aigae LO601